La norma sul controllo faunistico approvata dall’aula, che consente anche ai cacciatori di entrare nelle aree naturali protette, oltre che palesemente incostituzionale, e quindi a rischio impugnativa del Consiglio dei ministri (come è successo ad esempio, in Veneto, Abruzzo, Liguria), è altamente pericolosa, perché rischia di far proliferare i cinghiali anche dove ora non sono presenti”.

È questo l’allarme lanciato dal M5S all’Ars dopo il semaforo verde di sala d’Ercole all’ articolo 53 della Finanziaria, che il Movimento aveva cercato di stoppare con un emendamento soppressivo a firma di Valentina Palmeri.

“Condanniamo fermamente – afferma il capogruppo Francesco Cappello – questa norma che, oltretutto, è contraria al buon senso”.

“Noi – afferma Valentina Palmeri – non siamo contrari ai piani di abbattimento, che funzionano nel resto d’Italia, ma alla scelta delle figure autorizzabili dall’articolo 53, allargata anche ai cacciatori, cosa che potrebbe favorire l’immissione illegale di cinghiali in altre aree protette, dove ora non sono presenti, come avvenuto nel Palermitano”.