CINGOLANI GRANDE BLUFF?
Sul tema del #fotovoltaico sui suoli agricoli
mi permetto di osservare che Cingolani dovrebbe rivalutare molte sue “visioni”. Nessuna area agricola in Sicilia dovrebbe essere idonea per il fotovoltaico dei produttori di Energia.
Cingolani ha ricordato di aver già avviato un dialogo con i Ministri delle Infrastrutture e della Cultura per accelerare i processi autorizzativi in modo da offrire “procedure, tempi e soluzioni certe sull’intero territorio nazionale” attenendosi a parametri oggettivi nella valutazione dell’impatto degli impianti di energie rinnovabili, anche, per esempio, nelle aree a vocazione agricola non sottoposte a vincolo.
Qui non si tratta di procedure, ma di scelte di fondo: non più un solo metro quadro si può deve sottrarre alla natura ed all’agricoltura, si è devastato il paesaggio, abbattuti alberi, resi aridi i fiumi con mille scuse, ora l’ultima scusa è quella del falso ambientalismo.
Siamo d’accordo alla produzione di energia verde e pulita ma si faccia utilizzando tutti gli INNUMEREVOLI spazi resi impermeabili e sterili che sono più che sufficienti per produrre molto più energie rispetto a quanto se ne consuma.
Lo si faccia aiutando le famiglie a prodursela, lo si faccia coprendo le strade, i parcheggi, i tetti, gli stadi, ma ci si ricordi che la vera decarbonizzazione è quella che cattura la CO2 ed in cambio ci da ossigeno, ma anche il canto degli uccelli.
Per la transizione ecologica servono visioni ed approcci olistici, multidisciplinari.
Approcci “meccanicistici” alla soluzione di problemi complessi non ci porteranno alcuna transizione, alcun rinnovamento, alcuna soluzione.