Vi ricordate della banda ARATA/NICASTRI per il Gassificatore SOLGESTA? Altri torbidi retroscena vengono fuori: mazzette da 30 mila euro per oleare alcune pratiche in regione in un contesto confuso e di indeterminatezza nella gestione dei rifiuti. La vicenda riguarda gli impianti di Biometano a Franconfonte (SR) e Calatafimi–Segesta (TP). Un plauso ai tanti che lavorano e rischiano sempre per la verità e la legalità, in altre parole per rendere più forte la nostra democrazia. Questi due impianti non erano previsti dalla pianificazione d’ambito, e, quindi, erano illegittimi, come buona parte di autorizzazioni fasulle date in questi anni in modo del tutto arbitrario. Ha fatto bene l’assessore Pierobon a mettere su una commissione d’indagine sulla fondatezza e la legittimità ad operare di tanti improvvisati imprenditori della monnezza. Non solo, ma questi due impianti non erano stati sottoposti alla procedura VIA come del resto avevo segnalato in una interrogazione parlamentare.
Da questa vicenda emerge con ancora maggiore forza la necessità che quanto prima diventi operativo il piano regionale dei rifiuti e l’adeguamento conseguente dei piani d’ambito in modo da realizzare finalmente una gestione basata sulle regole, sugli affidamenti attraverso gare pubbliche e con tariffe e qualità dei servizi stabilite attraverso gare competitive con un beneficio per la qualità dell’ambiente, dell’igiene pubblica e di una tariffa dei rifiuti equa che tuteli i cittadini.