Dichiariamo la nostra contrarietà ad un impianto per il trattamento della frazione umida dei rifiuti che produce emissioni inquinanti e ceneri invece che compost per usi agronomici. Questo impianto produrrebbe circa 3.200 Tonnellate di ceneri che corrispondono ad emissioni in atmosfera di potenziali 10.000 tonnellate di gas inquinanti. Inoltre, la documentazione presentata è fortemente carente in linea tecnica e per gli effetti ambientali e per la salute. Nello studio di Impatto Ambientale mancano le matrici, le quantità di inquinanti: gassosi, liquidi e di percolo prodotti, le informazioni tecniche, le procedure di abbattimento e di trattamento. In sostanza omissioni sulle questioni sostanziali. L’impianto serve anche a chiudere il ciclo dei rifiuti ma non in conformità ad un processo rispettoso della salute pubblica e dell’ambiente , per cui siamo contrari perché è un inceneritore a tutti gli effetti ed è previsto un processo di combustione mentre sarebbe utile un impianto per produrre compost puro e di qualità per i terreni del bianco d’Alcamo.

Perché ancora non vengano realizzati gli impianti previsti nel piano stralcio che abbiamo approvato, che godono di copertura finanziaria? I poteri speciali attribuiti 8 mesi fa a Musumeci per la gestione dell’emergenza rifiuti si sono dimostrati del tutto inattuati, infatti, anziché accelerare l’iter progettuale per gli impianti pubblici inseriti nel piano stralcio assistiamo ad una colpevole paralisi generale e a una proliferazione di progetti di privati i cui iter vanno speditamente avanti, come questo. Leggi il comunicato: “No all’impianto di incenerimento ad Alcamo”