“Abbiamo più volte denunciato sui media il far west nell’affidamento degli impianti ai privati nei settori dell’Ambiente e dell’Energia e oggi la Regione Siciliana si trova nuovamente al centro di una complessa inchiesta giudiziaria che parte dall’eolico. Non si può più stare a guardare, si passino al setaccio tutte le richieste di impianti e, soprattutto, le autorizzazioni in itinere e quelle già concesse dagli uffici regionali”.

Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars, a commento dell’inchiesta su un presunto giro di mazzette alla Regione Siciliana per progetti relativi alle energie alternative.

“Ci aspettiamo  – dicono i deputati – che almeno questa volta Musumeci faccia sentire la sua voce e avvii rigorose e puntigliose indagini interne, quantomeno per prevenire nuovi episodi corruttivi su impianti di energie alternative e rifiuti”.

“Secondo quanto riportano alcuni organi di stampa – affermano i deputati – l’inchiesta sarebbe partita da un impianto di smaltimento rifiuti a Calatafimi Segesta promosso dalla Solgesta, le cui irregolarità avevamo segnalato in tempi non sospetti alla magistratura con tanto di esposto. Finalmente quelle circostanze stanno venendo a galla ”.