Ho presentato al Governo regionale una proposta di legge (leggi qui il disegno di legge “Azioni a difesa della salute, delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e dell’agricoltura siciliana”) che mira a bloccare, con effetto immediato, l’utilizzo di glifosato e di neonicotinoidi, e progressivamente, entro il 2025, di bloccare l’utilizzo di ogni sostanza inquinante nei trattamenti in agricoltura e nell’ambiente. Tanti i problemi legati all’utilizzo di questi veleni: dalla moria delle api e degli insetti impollinatori, che ci danno un servizio inestimabile – la produzione del cibo – alla perdita e degradazione del suolo, dai tumori e dalle allergie, all’inquinamento delle falde idriche. Tutto ciò provoca un impoverimento del nostro Paese che non viene considerato e misurato, forse potrebbe nuocere a qualche multinazionale o all’Unione Europea che su questo tema dorme sonni tranquilli.

 

Tutelare la salute umana, l’ambiente naturale e acque, preservando la biodiversità, degli ecosistemi, delle attività agricole, dei consumatori, del rischio idrogeologico, e promuovere tecniche eco-sostenibili. E’ l’obiettivo del disegno di legge denominato ‘Azioni a difesa della salute, delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e dell’agricoltura siciliana’, depositato a palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, dalla deputata regionale del M5S Valentina Palmeri. Il ddl dispone lo stop in Sicilia all’uso di prodotti a base di glifosato e neonicotinoidi in agricoltura.

Non solo, il provvedimento ha l’ambizione di rivoluzionare le tecniche agricole nell’Isola per arrivare entro il 2025 a rendere obbligatorio l’utilizzo di concimi consentiti nell’agricoltura sostenibile, quindi biologica, biodinamica, permacultura, agricoltura sinergica. Sono previste sanzioni, in caso di violazione, che vanno da un minimo di 500 a un massimo di 3 mila euro e prevedendo l’obbligo di destinare i proventi a corsi di formazione, attività di ricerca, servizi per le aziende agricole e campagne di informazione, allo scopo di facilitare la conversione delle aziende tradizionali verso un modello più sostenibile. Il ddl regola, infatti, le modalità di svolgimento delle attività ispettive e di vigilanza, demandandole ai corpi di polizia di Stato, municipale, provinciale, agli Ispettorati Agrari e Forestali e alle Asp.

“Sono tanti i problemi legati all’utilizzo di questi veleni – dice la deputata regionale del M5S Valentina Palmeri – dalla moria delle api e degli insetti impollinatori, che svolgono un ruolo inestimabile – ossia la produzione del cibo -, alla perdita e degradazione del suolo, dai tumori e dalle allergie, all’inquinamento delle falde idriche”. “Tutto questo – aggiunge – provoca un impoverimento del nostro territorio e del nostro Paese che non viene considerato e misurato, perché potrebbe nuocere a qualche multinazionale, mentre l’Ue su questo tema dorme sonni tranquilli”.