La de-carbonizzazione dell’agricoltura

Il futuro dell’agricoltura e della tutela dell’ambiente passa anche dalla de-carbonizzazione

Un passo concreto in questa direzione è stato fatto dall’azienda statunitense operante nel settore della produzione di macchine agricola, la “New Holland”, che nel luglio del 2016 ha perfezionato lo sviluppo del primo trattore a idrogeno. È un tassello fondamentale del progetto che mira a rendere indipendenti energeticamente le aziende agricole in grado di produrre carburante pulito.

Le aziende agricole di grandi dimensioni presentano delle peculiarità che ne fanno le realtà ideali per realizzare l’autosufficienza energetica, in quanto potrebbero produrre in proprio l’idrogeno mediante l’elettrolisi dell’acqua attingendo alle fonti rinnovabili per sostenere l’operazione oppure estraendolo dal metano derivato dal biogas, a propria volta ottenuto dalla fermentazione dei sottoprodotti o delle biomasse.

Il progetto della “New Holland” prevede che i sistemi di produzione dell’idrogeno vengano alimentati mediante impianti eolici o fotovoltaici e che lo stoccaggio avvenga in serbatoi sotterranei presso le aziende stesse, dato che le macchine agricole lavorano solitamente a ridotta distanza dalle sedi di rimessaggio. Gli ampi spazi a disposizione per installare i sistemi alternativi di generazione dell’energia elettrica e per il trattamento delle biomasse – autoprodotte – fanno delle imprese del settore primario le realtà ideali per giungere a un circolo energetico virtuoso che escluda i carburanti fossili.

Naturalmente, la de-carbonizzazione deve riguardare tutti gli aspetti impiantistici dell’agricoltura, tra cui, gli impianti inerente la gestione idrica.