La brutta notizia è questa: in Sicilia il settanta percento del territorio regionale è a rischio desertificazione. Un panorama inquietante per via dei cambiamenti climatici che nell’arco di un secolo hanno visto la diminuzione media di circa 200 mm di pioggia; un aumento delle temperature medio di quasi due gradi e la gravissima perdita della biodiversità agricola e naturale.

La buona notizia invece è che la Sicilia è la regione con il più alto tasso di biodiversità esistente nel Paese e che stiamo lavorando a proposte e soluzioni concrete da discutere insieme al governo nazionale (guidato come sapete dal Movimento 5 Stelle).

Ps. lunedì ho partecipato personalmente a un convegno qui all’Ars, con alcuni esperti, per fare il punto della situazione. Vi terrò aggiornati!

 

In Sicilia il settanta percento del territorio regionale è a rischio desertificazione. Un panorama inquietante per via dei cambiamenti climatici che nell’arco di un secolo hanno visto la diminuzione media di circa 200 mm di pioggia; un aumento delle temperature medio di quasi due gradi solo, mentre si registra gravissima perdita della biodiversità agricola e naturale.

E’ quanto emerso nel corso di un incontro all’Ars organizzato dal M5S, che segna l’avvio di un tavolo di lavoro per analizzare il fenomeno nell’Isola e le strategie di contrasto su più fronti da mettere in campo, che saranno contenute in un dossier da presentare al ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

“Vogliamo si focalizzi l’ attenzione sulla specificità dell’emergenza in atto in Sicilia dovuta anche ai cambiamenti climatici in atto – dice Palmeri -. La Sicilia è la regione con il più alto tasso di biodiversità esistente nel Paese, favorita in questo dalla sua particolare ubicazione, dall’essere al centro del Mediterraneo e per la sua insularità. Riteniamo necessario rivedere la normativa vigente e definire gli investimenti non più rinviabili”. “Col ministero – prosegue – avvieremo un’interlocuzione per attuare migliori politiche di salvaguardia del nostro territorio e degli ecosistemi. La nostra biodiversità va tutelata attraverso misure capaci di contrastare i processi di erosione in atto”. “Per farlo – afferma – serve un approccio nuovo ossia una strategia di azione multidisciplinare: vanno riviste le scelte di politica agricola, quelle ambientali, gli interventi infrastrutturali e tecnologici da avviare, così vanno rivisti priorità e interventi da mettere in campo con l’ausilio dei fondi strutturali”.

“Di questo tavolo di lavoro – conclude – fanno parte agronomi, esperti in materia ambientale, docenti universitari; abbiamo voluto istituirlo per formulare atti e proposte da sottoporre al Governo nazionale. Opererà in sinergia con il gruppo che lavora al Piano Rurale siciliano. Entro settembre arriveremo alla definizione di importanti proposte che sottoporremo al ministro Costa”.