Lo studio di impatto ambientale (SIA) pubblicato sul sito dell’assessorato al Territorio non contempla l’ipotesi, però troppi aspetti rimangono senza risposta. L’istanza è sganciata da qualsiasi pianificazione pubblica, le potenzialità di trattamento dei rifiuti sono sovradimensionate.

Secondo uno Studio di impatto ambientale (SIA) pubblicato sul sito dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, sarebbe in corso un’iniziativa per realizzare nel Trapanese un impianto di trattamento dei rifiuti e produzione di energia da biometano. Il documento in questione non contempla l’ipotesi dell’incenerimento, ma restano diversi gli aspetti da approfondire. Di certo c’è la solita istanza calata dall’alto, sganciata da qualsiasi pianificazione e concertazione pubblica, con potenzialità di trattamento dei rifiuti estremamente sovradimensionate rispetto alle necessità del territorio: si parla infatti di 80.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati e 50.000 di organico. Inoltre, l’iniziativa partirebbe da un soggetto che non è un operatore industriale. Quindi, sembrerebbe privo dei requisiti economici previsti dalla legge, ossia la pregressa esperienza nella pratica industriale. Diverse quindi le ambiguità da chiarire. Staremo in guardia e approfondiremo il progetto per evitare nuove aggressioni ai danni dell’ambiente, del territorio e della popolazione trapanese.

Al momento pensiamo di non dover escludere alcuna ipotesi  nemmeno che si tratti, per le troppe analogie, di soggetti che si muovono in continuità con la proposta dell’impianto di contrada Gallitello. L’esperienza insegna che, spesso, dietro le domande fatte da società che non operano nel settore vi sono altri soggetti che subentrano a tali società preferendo non apparire. L’assessore si appresti ad emanare una direttiva che preveda la decadenza automatica delle autorizzazioni quando le stesse sono cedute ad altro soggetto diverso dal richiedente e ad esso non legato.