Il diserbante, vietato per legge nelle vicinanze di aree frequentate dalla popolazione, potrebbe contaminare acque e produzioni agricole. 

Sono intervenuta a tutela dell’Ambiente e della Salute per porre all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria lo svolgimento di attività di scerbatura con l’utilizzo lungo il ciglio delle strade, nelle zone adiacenti ai corsi d’acqua, nelle aree protette, vicino ai centri abitati, presumibilmente, del più comune dei diserbanti, il glifosato. Queste attività infatti sembrerebbe siano state eseguite in violazione del decreto del ministero della Salute del 9 agosto 2016 “Revoca di autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva del glifosato e in attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016”.

Il decreto vieta l’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione, quali, parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili  e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie. Viene vietato l’uso non agricolo, inoltre, su suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80% ai fini della protezione delle acque sotterranee.

Siamo prreoccupati, ad esempio, ai danni che si provocherebbero se il prodotto venisse usato nelle vicinanze di coltivazioni biologiche: il glifosato finirebbe nei piatti dei cittadini convinti di aver comprato prodotti sani.

Sembrerebbe che sia stata utilizzata tale sostanza senza le dovute precauzioni a tutela dei cittadini, probabilmente per superficialità amministrativa, mancanza di chiare direttive, mancanza di adeguato controllo delle attività poste in essere. Ho chiesto alla magistratura  di verificare eventuali condotte illecite e solleciterò gli assessori dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Salute a compiere atti concreti per verificare la disponibilità di impiego di organico per lo svolgimento di operazioni di scerbatura manuale, o per dare un sussidio ai Comuni, attraverso la predisposizione di un bando-tipo per la manutenzione del verde, attivando controlli capillari sui prodotti agricoli per verificare il rispetto delle disposizione del citato decreto. Intanto invito i cittadini a segnalarmi ogni situazione sospetta che viene notata durante le operazioni di scerbatura in luoghi pubblici, così da raccogliere ulteriori prove.