Odio l’idea di mangiare e dare da mangiare ai miei figli cibo non controllato come si dovrebbe.
E da Portavoce dei cittadini, odio che qualsiasi italiano non sia sicuro di quello che mette in tavola.

Non so se lo sapete, ma un carico di 50 mila tonnellate di grano duro canadese è sbarcato nel porto di Bari il 06 settembre scorso.
Ad agosto erano arrivati a Palermo, invece, 800 tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero.
Una quantità di cibo enorme che, sicuramente, non è stata controllata a dovere prima di arrivare nei carrelli della nostra spesa.
E non parlo senza carte alla mano.

Io e Fabrizio Trentacoste, solo dopo una serie di richieste di accesso agli atti, siamo venuti a conoscenza della non obbligatorietà di procedere a controlli appropriati.

In Italia, infatti, gli enti preposti non sono tenuti a fare indagini chimiche approfondite sulle merci importate, e quindi non possiamo sapere quali insetticidi o diserbanti chimici sono stati usati su quei prodotti.

L’applicazione, assolutamente corretta, del REGOLAMENTO (UE) N. 642/2010 e s.m.i. entra nel merito qualitativo di alcuni parametri che classificano la qualità del prodotto (in questo caso il grano duro) senza nessun riferimento alla presenza di eventuali pesticidi o diserbanti che potrebbero essere presenti come residuo nelle partite di prodotto importate.

Si ritiene la normativa europea assolutamente carente per gli aspetti legati alla salute dei consumatori, che non vengono per nulla tutelati dall’assunzione di una serie di sostanze oramai scientificamente provate come portatrici di patologie anche di grave entità.

Soprattutto per partite di questa entità non è più possibile consentire l’ingresso, e, quindi, l’immissione in commercio, soprattutto per uso alimentare, di prodotti senza alcun riscontro della presenza di sostanze di sintesi estremamente pericolose.

Lo trovo inammissibile.
La Regione e lo Stato deve applicare il Principio di Precauzione: niente deve arrivare ai consumatori se non è sicuro al 100%.

Ecco perché vogliamo rendere OBBLIGATORI accertamenti di tipo chimico, come l’analisi multiresiduale, di tutti i prodotti importati per escludere eventuali pericoli per la salute di tutti.

Non siete d’accordo con noi?