Il 10 febbraio 2018 ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo presso lo spazio Tre Navate, dalle ore 11.00 alle ore 23.30, parteciperò all’evento “La Giornata della Biodiversità Siciliana” che giunge quest’anno alla sua seconda edizione ed in questo prossimo appuntamento si pone come obiettivo la promozione di una nuova cultura del cibo coinvolgendo le aziende agricole. Ma cosa è la biodiversità? Termine che deriva dall’inglese “biodiversity” e che in un solo termine comprende tre aree di biodiversità che possono interessare un luogo definito preso in analisi, una regione o l’intero pianeta: la diversità genetica che è l’insieme del patrimonio genetico di tutti gli esseri viventi che popolano un luogo; la diversità di specie e la diversità di ecosistemi. Questi tre livelli di biodiversità incidono direttamente sull’ambiente e quindi sono in stretta relazione con l’uomo che dalla biodiversità trae beneficio in termini di alimentazione e servizi e conseguente benessere.

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La regione Siciliana rappresenta a livello europeo un esempio unico di biodiversità in quanto è la regione italiana che custodisce diversità biologiche particolarmente elevate e che gli stessi studi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale definiscono “hotspot della biodiversità mediterranea” e per questo motivo monitorano la biodiversità siciliana con l’Osservatorio Regionale per la Biodiversità in Sicilia, promosso nell’ambito della Strategia nazionale italiana per la biodiversità come attuazione dell’impegno assunto dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla diversità biologica del 1994 che si concluse a Rio de Janeiro nel 1992.

“Consapevoli del valore intrinseco della diversità biologica e del valore della diver-sità dei suoi componenti ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi,culturali, ricreativi e estetici” le parti convenute erano consapevoli che la conservazione della diversità biologica era, e lo è ancora oggi, una preoccupazione comune dell’umanità che deve tutelare la biodiversità e si prodiga al fine della sua conservazione. L’uomo corre ai ripari perché è lo stesso uomo che con le sue attività di eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, ha inciso nei precedenti decenni, ed incide sino a compromettere il delicato equilibrio che la natura nei millenni ha costruito a favore della biodiversità delle specie e degli ecosistemi. La politica agricola europea si è già posta come obiettivo “Arrestare il declino della biodiversità” che è sancito dal Consiglio Europeo di Göteborg e dal Consiglio dell’Unione Europea, come obiettivo per il 2020, ed inoltre dal piano di implementazione della Convenzione Internazionale sulla Diversità Biologica.
In Italia la biodiversità non può dire di godere di buona salute ed in particolare è compromessa l’agro-biodiversità cioè l’insieme di tutte le componenti della diversità biologica rilevanti per l’agricoltura e l’agro-ecosistema, tra le quali ci sono le varietà delle specie vegetali coltivate, le razze delle specie animali di interesse zootecnico, le specie di insetti e i microrganismi. Negli ultimi 15 anni sono seriamente compromessi perché continuano a diminuire negli ambienti agricoli gli uccelli, le specie coltivate ed allevate.

In linea con tutte le misure di prevenzione per la tutela della biodiversità nel 2015 sono stata prima firmataria del disegno di legge “Introduzione del ‘Principio di Precauzione’ nell’Ordinamento della Regione Siciliana ai fini della tutela della biodiversità nel territorio siciliano” che fu presentato dai deputati regionali del M5S